Regia: Goran Dukic
Cast: Patrick Fugit, Shea Whigham, Shannyn Sossamon, Tom Waits, Will Arnett.
Titolo originale Wristcutters: A Love Story.
Commedia, durata 88 min. - USA 2006.
Un mondo parallelo ai limiti del grottesto. Un purgatorio per i suicidi. Una realtà perpetua in cui apparentemente si va avanti come nella vita reale tanto da confondersi con la realtà stessa.
Scene di vita quotidiana, piccole cose, come finire i fiocchi di latte del coinquilno e farlo incazzare. Momenti conviviali come il pranzo con la famiglia di Eugene. Famiglia russa di suicidi. A tavola è la madre che comanda. Serve del cibo affermando, come nella migliore tradizione russa, che chi mangia di più è quello che lavora meglio. (o una cosa simile)
La cosa assurda è che tutti si ricordano com'era la loro vita precedente e come e perché hanno fatto il salto.
Ma arriviamo al dunque: Zia, protagonista disincantato e che non si capacita del tranquillo scorrere delle vite degli altri (morti), si è tagliato le vene per amore e quando scopre che anche la sua fidanzata che l'aveva lasciato, è suicida, si mette sulle sue tracce incantato dalla possibilità di poterla ritrovare e vivere con lei per sempre felici e contenti. Trascina con se Eugene con cui ha stretto amicizia o forse aveva solo bisogno della sua auto. Eugene non l'abbiamo detto ma è un cantante rock che si è volontariamento fulminato sul palco, versando della birra sulla sua chitarra elettrica (successone).
La situazione precipita quando decidono di caricare un'autostoppista, Mikal - la meravigliosa Shannyn Sossamon - che è convinta di essere finita li per sbaglio e vuole parlare con quelli che comandano. Precipita ancora di più quando stanno per investire un uomo steso nel bel mezzo della strada. Ovviamente ripensandoci e scoprendo alla fine del film chi è quest'uomo, viene da pensare che non fosse proprio li per terra, nel cuore della notte, per caso. Lui è Kneller (Tom Waits). Gestisce un campeggio abusivo in cui ha raccolto una piccola comunità di personaggi assurdi che volano, fanno cambiare il colore alle cose e che nel loro vivere fuori dagli schemi sembrano felici.
Da qui inizia la parte del film che mi piace di più. E' la parte in cui si abbandonano le certezze e con coraggio ci si mette alla ricerca dei propri desideri, ci sia abbandona agli incontri e si fanno nuove scoperte persino su se stessi (che è la cosa più difficile di solito).
La colonna sonora è melanconica, pulsante come un elettrocardiogramma che sta per sfumare. Una chicca, mmbha-mmcih-mmbha-mmcih della tipa senza lingua che canta con la gola.
Voto generale: 6 e 1/2 - Perché l'ho scelto: Per cercare di trovare una morale, un appiglio in un momento di crisi e l'ho trovato! Nella vita la cosa più importante è conoscere qualcuno ai piani alti.
Per saperne di più e meglio, ho trovato questa recensione che svela un pò di curiosità cinematografice serie .
1 commento:
Mooooolto piaciuto!
Bel lavoro, Ale! ;)
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