Regista: Mario Monicelli
Paese di produzione: Italia
Anno: 1958
Durata: 102 minuti
Genere: commedia
Soggetto: Age & Scarpelli
Sceneggiatura: Mario Monicelli, Suso Cecchi D'Amico, Age & Scarpelli
Produttore: Franco Cristaldi
Fotografia: Gianni Di Venanzo
Montaggio: Adriana Novelli
Musiche: Piero Umiliani
Scenografia: Vito Anzalone
Pesco il biglietto, la sorte mi assegna Gassman. Meraviglia! Ho l'imbarazzo della scelta: decine di pellicole di vario genere/epoca/levatura.
Dopo un lungo processo di scrematura decido per I soliti ignoti.
Carcere e strada, lavori saltuari e piccoli reati. Questa è la vita dei coloratissimi (nonostante la pellicola sia in bianco e nero) protagonisti de I soliti ignoti.
Si racconta della preparazione di "un colpo facile" al Monte di Pietà che, si pensa, cambierà loro la vita.
Straordinario dall'inizio alla fine: Totò principesco, Gassman bietolone, Mastroianni stranito, Pisacane sgangherato, Murgia uomo d'onore.
Sceneggiatura Pupi Avati, Maurizio Costanzo, Antonio Avati
Produttore Antonio Avati, Gianni Minervini, Enea Ferrario
Fotografia Franco Delli Colli
Montaggio Amedeo Salfa
Musiche Riz Ortolani
Scenografia Giancarlo Basili, Leonardo Scarpa
Il film è stato distribuito oltre un anno prima che l'autore statunitense Stephen King desse alle stampe il suo romanzo Pet Sematary, la cui trama ha il proprio punto focale in comune col film di Avati.
Flash
Gordon è un personaggio che nasce nel 1934 come striscia a fumetti
fantascientifica ideata da Alex Raymond. Subito apprezzato dal pubblico,
viene pubblicato in italia sull'Avventuroso dove il regime fascista gli
impone il nome di Gordon Flasce.
Questo
film del 1980 è l'ultima rilettura in chiave cinematografica delle
imprese dell'eroe che già aveva conosciuto gli schermi con serial
cinematografici (le serie prima della TV), film e cartoni animati
televisivi.
Lo
sceneggiatore Lorenzo Semple Jr. conferisce al film un gusto
esageratamente fumettoso, quasi umoristico, quello tipico della serie
televisiva Batman del '66 a cui aveva precedentemente lavorato.
La
trama estremamente lineare, quasi semplicistica, serve quasi
esclusivamente a supportare ambientazioni spettacolari e sequenze
d'azione da fumetto, il tutto sottolineato dalla potente colonna sonora
arrangiata appositamente dai Queen.
La
produzione di De Laurentis spinse molto per una particolare cura nel
disegno dei costumi e nella costruzione di set dettagliati e barocchi
che molto si avvicinano allo stile del fumetto originale ed
all'immaginaro fantascientifico degli anni 30.
Samuel
J. Jones, nominato ai Razzie Awards come peggior attore protagonista,
ha abbandonato il set prima della post-produzione a causa di divergenze
col regista ed i dialoghi del suo personaggio sono stati quindi
completamente doppiati.
Nel cast troviamo anche Max Von Sydow, Timothy Dalton, Brian Blessed e le italianissime Ornella Muti e Mariangela Melato.
Il
film ebbe uno scarso successo di pubblico (ecezion fatta per il Regno
Unito), ma col passare degli anni è divenuto un cult per critica e
pubblico che ne apprezza l'approcio umoristico e il design
particolarmente curato.
E' stato inserito al posto n° 88 nella Journey Through Sci-Fi List del sito Rotten Tomatoes.
Soggetto basato sulla commedia inglese Noises Off di Michael Frayn
Sceneggiatura Tim Suhrstedt
Titolo originale Noises Off
Attori Michael Caine, Christopher Reeve, John Ritter, Julie Hagerty
Anno 1992
Nazione USA
Durata 101'
Il film appartiene chiaramente al genere del metateatro, o, più precisamente, del "teatro dentro al teatro". In un teatro di Des Moines una compagnia teatrale è alle prese con la prova generale della commedia "Nothing on". Il primo atto della commedia (nulla in effetti ci verrà rivelato del secondo) è particolarmente impegnativo: un elaborato schema di repentini ingressi ed uscite dei personaggi dalla scena genera una serie di equivoci, talora anche farseschi, che culminano nel finale dello spettacolo. I litigi, le ripicche e gli screzi tra gli attori si riflettono sulla rappresentazione della commedia, con esiti tanto disastrosi quanto esilaranti. Sul palcoscenico e fuori accade di tutto: interruzioni, errori, isterie, conflitti, tensioni, rappacificazioni - ma alla prima a Broadway è un trionfo.
Si tratta di una commedia scoppiettante, dal ritmo incalzante e con spassosissime gag che si susseguono vorticosamente, la regia impeccabile e con degli straordinari attori. Il film è poi sorretto da una solida sceneggiatura, ottimo adattamento di un testo tetrale divertente, dinamico, autoironico.
Regia: Goran Dukic
Cast: Patrick Fugit, Shea Whigham, Shannyn Sossamon, Tom Waits, Will Arnett.
Titolo originale Wristcutters: A Love Story.
Commedia, durata 88 min. - USA 2006.
Un mondo parallelo ai limiti del grottesto. Un purgatorio per i suicidi. Una realtà perpetua in cui apparentemente si va avanti come nella vita reale tanto da confondersi con la realtà stessa.
Scene di vita quotidiana, piccole cose, come finire i fiocchi di latte del coinquilno e farlo incazzare. Momenti conviviali come il pranzo con la famiglia di Eugene. Famiglia russa di suicidi. A tavola è la madre che comanda. Serve del cibo affermando, come nella migliore tradizione russa, che chi mangia di più è quello che lavora meglio. (o una cosa simile)
La cosa assurda è che tutti si ricordano com'era la loro vita precedente e come e perché hanno fatto il salto.
Ma arriviamo al dunque: Zia, protagonista disincantato e che non si capacita del tranquillo scorrere delle vite degli altri (morti), si è tagliato le vene per amore e quando scopre che anche la sua fidanzata che l'aveva lasciato, è suicida, si mette sulle sue tracce incantato dalla possibilità di poterla ritrovare e vivere con lei per sempre felici e contenti. Trascina con se Eugene con cui ha stretto amicizia o forse aveva solo bisogno della sua auto. Eugene non l'abbiamo detto ma è un cantante rock che si è volontariamento fulminato sul palco, versando della birra sulla sua chitarra elettrica (successone).
La situazione precipita quando decidono di caricare un'autostoppista, Mikal - la meravigliosa Shannyn Sossamon - che è convinta di essere finita li per sbaglio e vuole parlare con quelli che comandano. Precipita ancora di più quando stanno per investire un uomo steso nel bel mezzo della strada. Ovviamente ripensandoci e scoprendo alla fine del film chi è quest'uomo, viene da pensare che non fosse proprio li per terra, nel cuore della notte, per caso. Lui è Kneller (Tom Waits). Gestisce un campeggio abusivo in cui ha raccolto una piccola comunità di personaggi assurdi che volano, fanno cambiare il colore alle cose e che nel loro vivere fuori dagli schemi sembrano felici.
Da qui inizia la parte del film che mi piace di più. E' la parte in cui si abbandonano le certezze e con coraggio ci si mette alla ricerca dei propri desideri, ci sia abbandona agli incontri e si fanno nuove scoperte persino su se stessi (che è la cosa più difficile di solito).
La colonna sonora è melanconica, pulsante come un elettrocardiogramma che sta per sfumare. Una chicca, mmbha-mmcih-mmbha-mmcih della tipa senza lingua che canta con la gola.
Voto generale: 6 e 1/2 - Perché l'ho scelto: Per cercare di trovare una morale, un appiglio in un momento di crisi e l'ho trovato! Nella vita la cosa più importante è conoscere qualcuno ai piani alti.
Per saperne di più e meglio, ho trovato questa recensione che svela un pò di curiosità cinematografice serie .